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Progettata anche con l'intento di essere essa stessa un'opera monumentale, al pari delle altre circostanti (Maschio Angioino, Real Teatro San Carlo, Palazzo Reale, Basilica di San Francesco Di Paola) la galleria Umberto I,

sin dalla sua costruzione, divenne immediatamente un fondamentale polo commerciale della città di Napoli, grazie anche all'ubicazione che la vede circondata dalle strade dello struscio quali Via Toledo, Via Santa Brigida e la non lontana Via Medina. Anche per la sua vicinanza a importanti luoghi della cultura e della politica, la Galleria ben presto divenne anche centro mondano della città.

Questa ha ospitato per oltre 50 anni gli sciuscià, i lustrascarpe della città. Farsi lustrare le scarpe all'interno della galleria, era una usanza consentita agli uomini chic della città di Napoli. Oggi questo "rito" è scomparso, anche se è rimasto un ultimo sciuscià "veterano", che continua la tradizione all'ingresso della Galleria sul lato di Via Toledo.
La Galleria Umberto I vista dalla certosa di San Martino

All'interno della Galleria ci sono gli ingressi di quattro stabili, strutturati su tre piani, di cui i primi due sono utilizzati quasi unicamente per le attività commerciali presenti in Galleria (per lo più negozi di moda e abbigliamento, ristoranti e caffè), mentre l'ultimo piano resta destinato ad abitazioni private o alberghi. L'interno degli edifici ha recentemente subito un intervento di restauro che ha riportato all'aspetto originario le molte sculture decorative, gli imponenti busti e le caratteristiche decorazioni liberty.

Al secondo piano della facciata principale c'è il museo del corallo e ne occupa la gran parte, dai balconi del museo i rilievi di stucco della facciata del Teatro di San Carlo sono quasi “a portata di mano” e così pure le famose sculture marmoree di Carlo Nicoli che severamente sostengono le ampie finestre dei saloni principali.

https://it.wikipedia.org/wiki/Galleria_Umberto_I